La notte di Santa Lucia

Mia nonna Maria, dopo che mia madre e i suoi fratelli si erano finalmente addormentati aspettando invano Santa Lucia fino a tardi, tracciava con un bastone dei solchi nella neve davanti alla porta di casa, che andavano fin dentro al granaio; dopo di che portava via dalla finestra le carote e i biscotti che i suoi figli avevano lasciato per ringraziare Lucia e il suo asinello di essersi ricordati anche della loro umile casa. L’indomani mattina, tre paia d’occhi colmi di stupore e di gioia infantile trovavano sempre fuori dalla porta un giocattolo di legno ciascuno; i segni del carretto che spiccavano nella neve fresca erano la prova tangibile che Santa Lucia era passata davvero con l’asinello di San Pietro, e che si erano rifocillati con il loro cibo.

La felicità, nel 1945, in una casa di mezzadri della Bassa Padana, esisteva davvero.
Come Santa Lucia.

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